Ieri sera è stato un Halloween da paura.
Un incubo!
E dire che in albergo sono andato a dormire
molto presto.
E pensare che sognavo anche così bene.
Io, la Tati, il Ragionier Sfigazzana e due
bergamasche di città (alta) che prima di quella sera non avevamo mai conosciuto
e che assomigliavano a Giovanna D’Arco eravamo a Bergamo a casa di Vittorio
Feltri per, come si usa anche da noi, sotto la vigilia “Dei Morti”, la tradizionale mangiata di “fasulin cun le
cudeghe" nelle scodelle.
Dopo, non so cosa è successo.
Deve essere stato forse il vin brulè
Mi ricordo solo che hanno suonato il campanello,
Feltri è andato ad aprire.
Paura vera!
In sottofondo la musica inquietante della
pubblicità della Iliad, Greta mascherata ma riconoscibilissima che con il
ghignetto faceva:-
“Dolcetto
o scherzetto” .
Ricordo di avere sentito Feltri che urlava:
Adesso
basta, mi hai rotto veramente i coglioni!
E le h sbattuto la porta in faccia.
Poi l'ha riaperta e urlando sulle scale ha
aggiunto:-
Ti darei uno sberlone che ti farei volare
direttamente a scuola.
Non ricordo più niente fino alle otto e cinque
di questa mattina.
Mi sono svegliato perché è squillato il
cellulare di Feltri; un +46 davanti a un numero lunghissimo.
Era la Preside bionda con le lentiggini di Greta
che dalla Svezia chiamava per confermare a Feltri che la zucca vuota era arrivata a scuola, ancora mascherata però puntualissima
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